La promozione del Basket Acireale in Serie C1

Il 28 maggio, il Basket Acireale è rientrato nella pallacanestro nazionale vincendo la gara-2 della finale dei play-off contro lo Sporting Club Adrano, al termine di un incontro spettacolare.

Jorge Schuler
VINCENTE ALL’ESORDIO. Jorge Schuler con la maglia dell’Universidad Católica di Santiago del Cile: all’esordio in Italia è stato subito promosso in Serie C1 [LaCatolica.cl].

«È stato un incontro più nervoso e più mentale rispetto a gara-1, nella quale eravamo riusciti a vincere ad Adrano grazie alla concentrazione e ad un buon approccio mentale – ci spiega il dirigente responsabile Rosario Panebianco. – Sapevamo che battendoli avremmo chiuso la serie, loro invece dovevano riaprirla. Nel caso in cui si fosse dovuta disputare gara-3, sapevamo bene che il nostro ritorno ad Adrano sarebbe stato duro. La partita non è stata tanto bella dal punto di vista tecnico, però è stata emozionante e tirata. Loro sono partiti subito forte, ma li abbiamo ripresi e siamo andati avanti anche di 14 punti. Dal secondo periodo, la squadra di Morelli ha dato il tutto per tutto e noi siamo calati, così alla fine del terzo quarto ci hanno ripresi: 49-49. L’ultimo periodo si è giocato punto a punto. Adrano è riuscito a portarsi sul 55-50, noi abbiamo risposto con due triple di Guercetti e ci siamo ritrovati a 46’’ dalla fine in pareggio. A quel punto, erano usciti i nostri pivot Russo e Schuler e tra gli avversari Castiglione e Grasso. Attacca Adrano e fallo su De Masi, che sbaglia due liberi, rimbalzo di Antronaco e fallo. Il capitano, dalla lunetta, li mette entrambi e siamo sul 66-64. Siamo a 12’’. Attacca ancora Adrano, penetra in area Vitale, ma viene chiuso bene e riapre per il tiro da tre, però il nostro play Melone intercetta il pallone e subisce fallo. Segna un tiro libero, sul +3 a 4’’ dalla fine Filetti tenta il tiro da tre ma prende il tabellone. E noi siamo promossi!»

In generale, com’è andato il campionato?
«Lo scorso anno eravamo arrivati secondi ed avevamo perso le semifinali dei play-off contro Cefalù. Abbiamo impostato la stagione per arrivare ancora ai play-off, come obiettivo minimo, e poi vedere di arrivare alla promozione: abbiamo cercato di ripetere la stagione precedente. Per la rosa, abbiamo preso cinque atleti nuovi. Siamo andati bene fino a dicembre; da gennaio ci sono stati vari alti e bassi e abbiamo perso alcune partite di poco. L’andamento era troppo altalenante, non stavamo giocando ai nostri livelli. A fine stagione siamo risaliti e con le ultime due partite della stagione regolare siamo venuti fuori mentalmente. Nei play-off, poi, abbiamo dominato, vincendo sei partite su sei.»

Per ottenere questi risultati avete fatto grossi sacrifici economici?
«Ci siamo contenuti, abbiamo speso un po’ più dell’anno scorso ma siamo andati avanti cercando di vedere cosa potevamo fare. Abbiamo preso cinque atleti nuovi, tra cui l’argentino Guercetti e il cileno Schuler; poi è arrivato anche Melone, ex Barcellona, che era fermo da un anno. Come sponsor c’è la Nika e siamo riusciti a risparmiare sul settore giovanile perché nell’hinterland ci sono varie società satellite che se ne occupano per noi.»

Quali sono stati i giocatori che più si sono messi in luce?
«Intanto, Jorge Schuler, che è stato segnalato a Peppe Foti dal procuratore. Giocava in Cile, nella loro Serie B che come livello tecnico equivale alle nostre Serie C o D. Lo abbiamo tesserato dopo un provino, a luglio; cercava dove poter giocare per mettersi in evidenza ed è stato tra i migliori. Si è inserito bene, malgrado si trovasse in un ambiente molto diverso e l’impatto potesse essere negativo per un ragazzo che vive per la prima volta fuori da casa. Poi ricordo Guercetti, buono la prima parte del campionato, calato nella seconda; anche se da un punto di vista di punti non è stato eclatante, è stato notevole in difesa. Luigi Russo è un pivot che da l’anima in campo; è da noi da circa quattro anni ed è un trascinatore: sprona i compagni e il suo apporto in campo è incredibile, con un gran dispendio di energie. Infine, Stefani, tiratore da 3 e risolutore di partite; Antronaco, il capitano, il suo è stato un lavoro oscuro ma redditizio; Costanzo, che è stato più che altro un gregario a causa del lavoro; Terrestre, arrivato ad ottobre, Emmolo, ex Ragusa, Scudero, playmaker, Giuffrida e Torrisi.»

Quali sono i vostri obiettivi per il futuro?
«Ancora non ne stiamo parlando. Il nostro allenatore sta sondando il terreno per il roster: Schuler e Guercetti tornano a casa, perché avrebbero dovuto fare almeno quattro anni di giovanili in Italia per poter giocare in Serie C1, quindi la rosa è da sistemare. Il problema principale da risolvere è la questione del campo: il 6 verrà inaugurato il nuovo palazzetto dello sport, ma è privo di attrezzature. Almeno entro il 30 giugno, però, deve essere omologato, perché a settembre inizia la Coppa Italia e noi ci dobbiamo allenare. I prossimi quindici giorni saranno legati a questo problema, poi ci dedicheremo interamente alla squadra, perché con le nuove regole bisogna che sia pronta entro settembre: dopo si può tesserare solo un altro giocatore. L’obiettivo è una salvezza tranquilla e migliorare ancora il settore giovanile con la collaborazione con l’hinterland, per formare presto uno zoccolo duro di giocatori locali, con due o tre elementi provenienti da fuori che facciano la differenza.»

Roberto Quartarone

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