«Il presidio ospedaliero di Giarre, diretto dal dott. Salvatore Scala, facendo proprio un modello organizzativo redatto dal coordinamento infermieristico e dall’Urp – guidati rispettivamente da Raffaele Musumeci e Rosaria Caltabiano – già da novembre 2010 sta sperimentando l’efficacia di un servizio di accoglienza e tutoraggio al Pronto Soccorso, realizzato da due giovani con formazione universitaria che coprono con la loro presenza i turni dalle 8 alle 20 durante tutta la settimana, esclusa la domenica». Il manager dell’Asp di Catania Giuseppe Calaciura descrive così il progetto che conferma l’unione d’intenti con il recente invito ai 17 direttori generali della Sanità, da parte dell’assessore regionale alla Salute Massimo Russo, di voler riorganizzare i Pronto soccorso nei servizi di accoglienza e comunicazione. Un’iniziativa, quella giarrese, “antesignana” proprio della volontà di riorganizzazione manifestata dall’assessorato regionale.
La struttura logistica d’ingresso del Pronto Soccorso giarrese è stata adeguatamente predisposta per affrontare con attenzione e sensibilità i bisogni del cittadino: «È stata adibita una sala d’attesa per gli accompagnatori e una saletta interna nella quale le persone già valutate attendono di essere visitate – spiega il dott. Scala – è stato istituito e reso operativo un servizio di accoglienza e tutoraggio che, oltre a indicare a chi arriva al Pronto soccorso la possibilità d’essere visitati e valutati al Punto di primo intervento (P.P.I.) sentito il parere dei sanitari, riceve l’utenza, agevola gli ingressi, determina una condizione di ordine in un luogo dove l’informazione è indispensabile, dove la comunicazione è veramente efficace e appropriata al bisogno in condizioni di crisi e di emergenza. Un’attività di sostegno, di informazione costante ai familiari o accompagnatori del malato, un supporto allo stesso paziente per il contatto con i congiunti e l’informazione costante del processo di diagnosi e cura. Il personale d’accoglienza si mette a disposizione per eventuali contatti con la famiglia qualora il paziente giunga da solo, per la logistica della propria permanenza in osservazione, per agevolare e meglio decodificare le relazioni con i sanitari».
«Da quando è stato istituito questo nuovo servizio, al presidio di Giarre non si sono più registrati casi di aggressione verbale o fisica al personale sanitario in servizio – aggiunge il direttore sanitario dell’Asp Catania Domenico Barbagallo – la gente si sente sostenuta nella fase di crisi, comprende e attende perché viene informata e partecipa in maniera attiva, realizzando una forma di mutuo soccorso con gli altri avventori».
In conclusione «l’Azienda sanitaria etnea – ringraziando l’intelligenza e la lungimiranza di tutti gli attori – intende implementare il servizio con maggiori requisiti e completare, con la disponibilità di ulteriore organico infermieristico, il progetto della Direzione medica di Giarre che prevede un’integrazione e interazione con il PTA presente all’interno del presidio» conclude Calaciura.