Consigli per l’uso…calcio femminile

Gianfranco Forza, presidente dell’Associazione Calcio Femminile Gravina e profondo conoscitore del suo sport, racconta la sua esperienza e la sua squadra a Corridoio. Da Corridoio n. 0

di Roberto Quartarone

Dopo la scomparsa della Jolly Componibili, a Catania non si è più organizzata una squadra di calcio femminile di un certo livello. L’unica compagine che da più di 25 anni porta avanti la bandiera catanese è il Gravina A.C.F. di Gianfranco Forza. Dodici anni in serie A, un sesto posto come miglior risultato, tante giocatrici lanciate a livello nazionale, due scudetti nel calcio a 5 femminile: un palmares di tutto rispetto. Oggi le ragazze disputano con onore la serie A2 e puntano al ritorno in prima divisione. «L’anno scorso siamo arrivati a metà classifica» ci racconta il presidente «ma quest’anno siamo più ambiziosi: è arrivato un portiere e una mezzala. Avrebbe dovuto aggregarsi anche un’algerina, che però ha avuto dei problemi di transfert. Comunque speriamo di arrivare tra le prime cinque.» Quali sono le differenze tra una calciatrice e un calciatore? «Tecnicamente alcune, pur essendo meno veloci e meno potenti, sono a livello di un professionista. Secondo me Gaucci sbagliava quando voleva portare la Prinz a Perugina: alcune possono anche essere brave a palleggiare, a fare le giocoliere, ma non possono competere fisicamente. Tuttavia, in campo sono più cattive dei maschi!» Come va con le giovani? «Le scuole calcio sono molto attive. Iniziare da piccole conviene anche perché le ragazzine sono più sviluppate dei ragazzi della stessa età. Una volta le ragazzine di 12 anni hanno disputato un torneo di calcio a 5, vincendolo. La squadra campione della categoria maschile propose di giocare una finalissima: le ragazze li umiliarono vincendo 4-0! » A chi devono rivolgersi le ragazze che volessero iniziare a giocare a calcio? «Il mio numero (095 21 11 81) è sempre disponibile. Chi vuole, può anche presentarsi al campo di calcio di Gravina il martedì, il mercoledì e il venerdì dalle 17 alle 19, ci alleniamo sempre lì. In Sicilia, però, è difficile che le ragazze giochino a calcio, spesso a causa della mentalità di alcuni genitori. Una volta capitò che si presentò una ragazza veramente brava di diciassette anni. Sua madre la ritirò dalla squadra perché doveva farla giocare a pallavolo, senza considerare il fatto che era troppo bassa per quello sport e che a lei non piaceva minimamente!» Il Gravina ha già iniziato il suo campionato. I risultati iniziali fanno ben sperare per il futuro, ma c’è sempre bisogno di nuove leve, di calciatrici che portino avanti il buon nome della Sicilia a livello nazionale!

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