Consorzio Universitario di Ragusa: scongiurata (sembra) la chiusura delle facoltà di Giurisprudenza ed Agraria

Il Consorzio Universitario della Provincia di Ragusa venne costituito nel 1995 nell’ambito della collaborazione sorta con l’Università di Catania, dapprima riguardo il corso di Laurea in Scienze Agrarie Tropicali e Subtropicali e successivamente estesa ad altri corsi ed altre facoltà.

Oggi il Consorzio ragusano vanta tra i propri soci la Provincia Regionale di Ragusa ed i comuni di Ragusa, Modica, Vittoria e Comiso, ed ha un ampio carnet di corsi attivi; in particolare, vi è la sede della facoltà di Lingue e Letterature straniere, dopo la nota querelle dell’anno scorso – ed il recente respingimento del ricorso presentato al Tar dall’ex preside Famoso – sulla chiusura di Lingue a Catania. Attivi anche corsi di laurea di Giurisprudenza, Scienze Politiche e, come detto, Agraria.

Quella iblea è oggi una realtà universitaria ben affermata e radicata nel territorio; l’auspicio del Consorzio è quello di dar vita, in tempi relativamente brevi, ad un ateneo della Sicilia Sud-Orientale autonomo giuridicamente e finanziariamente.

Proprio le sue finanze, tuttavia, sono state in questi mesi oggetto di dibattiti e controversie: la Provincia, infatti, ha dimezzato la somma di 1,5 milioni di euro che ogni anno viene stanziata in favore del Consorzio, determinando il serio rischio di dover chiudere i corsi di laurea di Giurisprudenza ed Agraria per mancanza di fondi. Alcuni giorni fa, Carlo, studente ragusano della facoltà di Giurisprudenza a Ragusa, ci ha spiegato le proprie perplessità e gli eventuali danni che porterebbe la chiusura della sede ragusana, costringendo tanti studenti a spostarsi a Catania per proseguire gli studi, perdendo il vantaggio di restare nella propria città.

L’ipotesi di chiusura, tuttavia, pare sia stata scongiurata la settimana scorsa, quando il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio Universitario, diretto da Gustavo Dejak, ha approvato lo stanziamento di nuovi fondi che permettono il mantenimento dei corsi ad esaurimento, pur non assicurando l’attivazione dei corsi per l’anno 2011/2012.

La questione probabilmente non è del tutto chiusa, ma la delibera del CdA ha comunque una sua notevole importanza per un territorio, quello ibleo, che in questi anni si sta distinguendo per un notevole progresso economico e turistico, diventando un simbolo del riscatto di un’intera regione. Il mantenimento di questi corsi (nonostante un articolo del 30 luglio sulla Gazzetta del Sud sostenga che la Provincia non possa onorare gli impegni per il ritardo dell’approvazione del bilancio e che dunque non verranno garantiti neanche i corsi ad esaurimento) rappresenterebbe una conquista non solo per gli studenti, ma anche per quelle porzioni dell’economia e del commercio ragusano che indirettamente traggono vantaggio dalla presenza di questa importante istituzione sul proprio territorio.

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