Un nuovo anno accademico è cominciato e gli studenti tornano ai propri posti di combattimento, pronti (chi più chi meno) ad affrontare difficoltà e insidie che nuovamente si proporranno.
Questanno non si è certo aperto meglio dello scorso, dato che per giorni si è parlato di test dingresso truccati, di raccomandazioni, di porte chiuse in faccia a chi forse lo meritava più di altri. Siamo alle solite.
É anche vero che siamo talmente abituati a guardare i lati oscuri delluniversità italiana che spesso dimentichiamo i pochi (ma esistenti) aspetti positivi e le opportunità che a noi studenti vengono offerte.
Cito a tal proposito uno dei progetti, a mio parere fra i più costruttivi e intelligenti che si potessero ideare: il progetto Socrates Erasmus. Esso permette agli studenti di trascorrere periodi più o meno lunghi allestero per sostenere esami, elaborare tesi e frequentare corsi, il tutto arricchito da un elemento molto importante: lapprendimento di nuove lingue. I progetti Socrates Erasmus sono possibili grazie a rapporti di partenariato tra un docente delluniversità di origine e un altro di uno stato estero.
Il bando viene reso pubblico ogni anno a cavallo tra il I ed il II semestre e i candidati vengono selezionati (in modo diverso a seconda della facoltà) e inseriti in una graduatoria. Dopodichè segue la parte burocratica: documenti a destra e a manca, ricerche di esami da sostenere, autorizzazioni Il periodo che precede il viaggio è un via vai da un ufficio allaltro, ma tutta questa frustrazione è poi ampiamente ripagata. Lesperienza è favolosa.
Cè chi preferisce partire in compagnia, chi da solo, ma in ogni caso si rivela sempre un periodo di crescita e maturazione. I progetti Socrates Erasmus permettono a giovani abituati ai ritmi della vita quotidiana, di staccare per un certo periodo e sperimentare se stessi allinterno di un mondo nuovo dove certo non si dimenticano le proprie origini, ma senza dubbio ci si sente cittadini del mondo.
Così ci si ritrova a seguire corsi esclusivamente in lingua, a vivere con ragazzi di tutte le nazionalità, a studiare con loro e gustare ogni sera una cucina diversa, tutti accomunati da unimmensa voglia di scoprire e di crescere. È unesperienza consigliata a studenti provenienti da tutte le facoltà.
Certo i fondi messi a disposizione non coprono le spese e nella maggior parte dei casi vengono restituiti a rientro, ma un lavoretto e qualche sacrificio potrebbero risolvere tutto e permettere di vivere unesperienza irripetibile!!!
Rosanna Martucci