Solidarietà senza confini…

Nei giorni 28, 29 e 30 aprile si è svolto a Bari il 46°Congresso Nazionale dell’associazione dei donatori di sangue, FIDAS.

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In questa occasione il capoluogo pugliese è stato crocevia non solo per le diverse federate italiane, ma anche per un folto gruppo di donatori albanesi. La collaborazione con l’Albania è cominciata 2 anni fa, quando Natale Capodicasa, un italiano emigrato, ha fondato la prima associazione di donatori volontari in Albania con uno statuto simile a quello della FIDAS.

Ecco spiegato il motto del congresso “Solidarietà Senza Confini” perfettamente rappresentato dall’icona presente su manifesti e dépliants riguardanti il congresso: un arcobaleno che nasce da una goccia di sangue facendo da ponte tra Puglia e Albania. Speranza e solidarietà.

Ma l’incontro non è stato solo simbolico: l’associazione italiana si è impegnata a donare parte parte del sangue raccolto all’Albania, soprattutto per soccorrere bambini talassamici, in un Paese in cui la donazione (e quindi la trasfusione) non è ancora gratuita.

L’assemblea nazionale si è riunita, il 28 aprile, nella sala congressi del prestigioso hotel Palace. Qui si è discusso su tematiche riguardanti l’importanza di una donazione volontaria, anonima e responsabile. Se da un lato si è constatato l’aumento del 21% del numero dei donatori, grazie soprattutto a giovani tra i 18 e i 30 anni, dall’altro ci si è anche proposti di risolvere l’ingombrante problema delle donazioni occasionali.

Il fulcro del congresso è stata la mattinata del 28. Infatti dopo la messa del donatore, celebrata in Piazza Prefettura, il corteo delle 65 federate ha sfilato per le vie principali della città con striscioni e motteggi. L’evento ha costituito un’occasione di incontro e confronto tra i delegati, ma anche di visibilità, al fine di coinvolgere e sensibilizzare chiunque sia venuto a conoscenza dell’evento o ne abbia preso parte.

L’esigenza di sangue è costante e i donatori mai abbastanza, ma l’associazione FIDAS conta sulla sensibilità della comunità donatrice e di chi vi si aggiungerà spinto dal principio che, con un piccolissimo gesto, si può contribuire a preservare il meraviglioso dono della vita.

Rosanna Martucci

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