Appuntamento ogni 24 Agosto con la spettacolare uscita del Patrono S. Bartolomeo Apostolo dalla sua chiesa a Giarratana, paese dell’alto ragusano che onora i propri patroni e protettori con feste piene di devozione e di folklore.
La festa di S. Bartolomeo, che segue quelle del Protettore S. Giuseppe il 19 aprile e della Patrona Maria SS. della Neve il 5 agosto (feste che abbiamo largamente documentato), rappresenta un momento di comunione per gli abitanti e di incontro per appassionati e fotografi, provenienti da tutte le parti della Sicilia.
Dopo la S. Messa , alle ore 12.00 in punto, il suono di quattro trombe egiziane, schierate in cima alla scalinata, annuncia l’imminente uscita di “S. Bartolo”. Campane a festa, suono della banda musicale e fuochi d’artificio accompagnano il Santo Patrono tra la sua gente, sotto una pioggia fitta e coloratissima di ‘nzaareddi, nastri multicolori sparati in aria dalla gradinata e dai cornicioni della Chiesa di S. Bartolomeo.
Il tutto fa da cornice e da sprono ai numerosi devoti che portano in spalla il fercolo, sottoposti ad uno sforzo immane quando, al momento dell’uscita, devono percorrere la ripida scalinata della chiesa. Si cerca, con l’aiuto di coloro che sono disponibili, di mantenere la vara quanto più in orizzontale, sollevandola dal davanti, e tenendola bassissima dietro. Alla fine della fatica, giunti in strada, i devoti portatori esclamano grida di gioia e di fervore devozionale al Santo Patrono, mentre i fedeli e gli spettatori presenti regalano loro e al Santo un grande applauso.
Il fercolo di S. Bartolomeo s’intrattiene a lungo davanti alla chiesa, e i portatori manifestano la propria devozione sollevando avanti e indietro, a braccia tese, la pesante vara, e invocando il Santo con grida di giubilo.
Ha così inizio la processione, preceduta dagli antichi stendardi, e si snoda per le vie del paese alla volta della Basilica di S. Antonio Abate, dove i due Patroni della città s’incontreranno. Anche la Madonna della Neve aveva visitato la Chiesa di S. Bartolomeo durante la sua festa del 5 agosto.
Presso la Basilica di S. Antonio Abate si svolge un altro momento che richiede il fervore e la forza dei portatori, impegnati a salire il fercolo sulla gradinata della chiesa, per condurlo dentro. Posizionata la vara lungo la navata centrale, vengono recitate alcune preghiere, in presenza del simulacro della Patrona, esposto sull’altare maggiore. Ulteriore momento emozionante è rappresentato dall’uscita dalla Chiesa di S. Antonio Abate, dalla discesa dalle scale e poi dalla faticosa salita della strada che disimpegna dalla piazzetta.
Da lì la processione prosegue passando davanti alla Chiesa Madre, in cui successivamente entrerà, e ritornando nel quartiere di S. Bartolomeo per percorrere le vie adiacenti alla chiesa. Dopo aver percorso varie vie, il simulacro fa ritorno nella sua chiesa, in attesa della processione serale.
Testo scritto dal collaboratore Daniele Pennisi. Per maggiori approfondimenti andate al link: http://www.isolainfesta.net/?p=2050
Ulteriori informazioni e servizi fotografici si possono trovare su Isola in Festa, supplemento di Corridoio dedicato alle feste religiose e folkloristiche siciliane.