L’ultima giornata di campionato ha come campo principale il Massimino: l’Udinese cerca l’ultimo passo per la Champions, ma il Catania non vuole sfigurare di fronte ad uno stadio quasi esaurito per salutare al meglio i propri tifosi.
Tanti gli striscioni dedicati ai rossazzurri: “Record di punti, gioco spettacolare, vittoria nel derby, 7° anno di serie A… Grazie!”, “Da ogni catanese: forza San Marchese” (con tanto di santino), “Militello, per l’ultima della stagione salutaci Ficarra e Picone: s**a!”, “Catania sei l’unico amore vero”; le tifose del Catania che da tempo abbiamo ribattezzato “ex-vergini” (la storia è lunga, rileggetela negli articoli precedenti) ci regalano l’ultima scritta ironica dell’anno: “Giocate con passione, tenete alto il desiderio e… segnate con tanto amore!”. Da sottolineare anche uno striscione comparso diverse volte al Cibali negli ultimi mesi in tribuna B: “Stop al massacro di cani in Ucraina”, messaggio univoco del mondo del calcio di tutta Europa.
Le curve sono gremite e si fanno sentire, la Nord espone una scritta sulla vetrata: “Fino alla fine”. Una cinquantina di friulani sono giunti a cullare il sogno europeo e sono assiepati nel settore ospiti.
La gara suscita poco interesse, l’idea è quella di festeggiare la grande stagione dei rossazzurri; non per questo, però, mancano le “vanniate” quando dopo appena 40 secondi si rischia di subire il gol di Di Natale: il talentuoso bianconero ci grazia incredibilmente, ma non è così clemente venti minuti dopo, quando scardina la porta etnea con una giocata sontuosa: 0-1.
Poco male, almeno nell’animo dei tifosi, ma ci si attende una risposta dei rossazzurri… che puntualmente arriva: fallo su Catellani e calcio di rigore. In assenza di Lodi, va Gomez dal dischetto: rincorsa, tiro… ciabattata fuori! “Ma cchi tirau cu l’infraditu?!” ci si chiede dalle tribune.
Si va all’intervallo e qualcuno in Curva Sud stappa una bottiglia di spumante per festeggiare la salvezza; nel frattempo si confabula, con tema cardine ovviamente la permanenza o meno di Montella. In Curva Nord si canta “Chi non salta juventino è”, a sottolineare il distacco da coloro che la scorsa settimana hanno strombazzato per le vie catanesi alla vittoria dello scudetto dei bianconeri. Poco prima, invece, era stato esposto uno striscione per l’Ultras del Pescara ucciso nei giorni scorsi: “Cordoglio per Domenico”.
Inizia il secondo tempo ed è ancora Udinese: lampo di Fabbrini e gol del raddoppio. La rete chiude la gara, perché il Catania non reagisce, a parte qualche tentativo del rientrante Suazo. Poca roba per una partita che è poco più di un’amichevole. La Nord ne approfitta per esporre un altro striscione di cordoglio (“Guerriero Pino non mollare, la piccola Smeralda tornerà a brillare. La Curva Nord vi abbraccia”), nonchè uno a sostegno di Antonino Speziale, il tifoso condannato per la morte di Raciti.
Arriva, intanto, la notizia del gol del Chievo che ci sfratta dalla parte sinistra della classifica e ci fa piombare all’undicesimo posto, così qualcuno va via amareggiato. “L’anno prossimo fatevi l’abbonamento ridotto – gli dicono – visto che ve ne andate sempre prima!”. Ma i tanti che restano, al triplice fischio, applaudono i ventidue in campo, onorando i friulani per il traguardo raggiunto e regalando un caloroso abbraccio a tutto il Catania per questa esaltante stagione, seppur chiusa in modo deludente.
Finisce così questo bel campionato bardato di colori rossazzurri e si chiudono le porte del Massimino. L’appuntamento con tutti gli appassionati catanesi è all’anno prossimo! Buona estate!