
Alla cerimonia hanno preso parte anche il presidente del tribunale etneo Bruno Di Marco, il questore Antonino Cufalo il presidente del consiglio comunale Marco Consoli, il consigliere comunale Saro D’Agata e l’avvocato Enzo Trantino nel cui studio legale Serafino Famà mosse i primi passi da penalista. “Un atto doveroso – ha detto Stancanelli – verso un uomo onesto e coraggioso che è stato ucciso proprio per riaffermare i valori della legalità. L’intitolazione che abbiamo voluto fosse nel luogo dove si è consumato il vile agguato è una memoria perenne per le generazioni di una città che non si arrende e non si sottomette alla violenza e alla sopraffazione”.
Particolarmente toccante il ricordo di Serafino Famà del fratello e del figlio della vittima che hanno ringraziato il sindaco per l’intitolazione, ma anche del presidente del tribunale Di Marco che di Serafino Famà ne ha evidenziato “la grande professionalità e l’attaccamento ai valori della giustizia di cui la professione forense è parte essenziale “.
L’incontro, a cui hanno partecipato numerosi cittadini, si è chiuso con una breve prolusione dell’avvocato Trantino che ha sottolineato come “questo momento commemorativo di cui va dato merito al sindaco e ai familiari, testimonia come l’uccisione di Serafino non sia stata vana, perchè il suo ricordo è sempre vivo nella città in cui egli ha operato per tanti anni onorando fino al sacrificio estremo la professione di avvocato che amava con tutte le sue forze”.