Una notizia molto particolare sta scuotendo in queste ore la città di Catania in vista dell’imminente festa di Sant’Agata: il cereo del Villaggio Sant’Agata, voluto dal sig. Salvatore Russo ed inaugurato nel 2010, ha ricevuto il benestare dal comitato dei festeggiamenti per partecipare alle processioni dei tre giorni clou delle festività agatine. Questo significa che da quest’anno la festa di Sant’Agata conterà 12 candelore in processione, un fatto che entrerà nella storia delle celebrazioni agatine.
Abbiamo intervistato proprio il Salvatore Russo per avere maggiori dettagli sulla Candelora e sulla vicenda.
Signor Russo, la notizia è confermata?
«Assolutamente sì! Non abbiamo dato l’annuncio ufficiale – ci dice emozionato – perché la notizia verrà data alla cittadinanza la mattina del 3 febbraio dal Sindaco e dal Commendatore Maina (presidente del comitato organizzatore dei festeggiamenti, ndr) davanti al Comune».
Com’è stata accolta dalla popolazione del Villaggio Sant’Agata e dalla città?
«Ovviamente con grande giubilo, anche se ribadisco che non si sa ancora in giro. Sarà una sorpresa per gran parte della città, che apprenderà la notizia proprio durante i festeggiamenti e probabilmente avrà bisogno di tempo per cogliere appieno la sua rilevanza storica nel quadro della tradizione agatina».
La Candelora, in realtà, è nata proprio con l’intento di poter prendere parte, un giorno, alla processione…
«Sì, è nata proprio con questo obiettivo; del resto, già esisteva una candelora del Villaggio Sant’Agata, costruita negli anni ’80 e utilizzata per le feste nel rione. Ma lo spirito era quello di donare alla cittadinanza del quartiere un cereo che potesse essere degno degli altri undici. Ho preso personalmente l’impegno di rifare la Candelora, quale segno di devozione, che potesse essere il simbolo della grande fede che lega ed accomuna questa gente verso il Signore e verso la propria Santa patrona. È un dono per il Villaggio, fatto esclusivamente con i soldi raccolti dall’associazione “Uniti per Agata” che ogni anno si occupa dell’organizzazione dei festeggiamenti nel quartiere».
Chi ha realizzato la Candelora e quando è stata inaugurata?
«Il Cereo è stato progettato nel 2007; è stato scolpito dalla ditta Scirè di Emanuele Branchitta ed assemblata dal fratello Eliseo. È alto, con il mazzo di fiori che la sovrasta, quasi 4,90 metri, pesa circa 600 kg ed è portato da 8 persone. Alla base vi sono quattro basamenti con teste di leone, mentre le statue dei santi e le scene del martirio di Agata sono state realizzate dalla illustre ditta Ferdinand Stuflesse di Ortisei. La prima uscita si ebbe nel 2010, dopo quasi tre anni di lavoro».
Cosa state organizzando per la mattina del 3 febbraio, prima di prendere parte alla processione delle 12,00?
«La partenza dal Villaggio è prevista per le ore 5,30. Giunti in piazza Duomo, come detto, vi sarà l’annuncio ufficiale alla cittadinanza. Stiamo preparando una festa, ma non vogliamo anticipare nulla per fare una sorpresa alla gente. Dopo, con tutte le altre Candelore, prenderemo parte alla processione dell’offerta della cera; presumibilmente saremo l’ultima candelora nell’ordine».
Sarà una presenza straordinaria o d’ora in poi il cereo sarà parte integrante della tradizione?
«Sarà una presenza fissa, e non potrebbe essere altrimenti! L’incarico che ci siamo assunti non è indifferente; è un gesto fatto con profonda devozione e ciò comporta responsabilità ed impegno per il futuro».