La voce degli spalti / 5 – Catania-Napoli 2-1 Se è un sogno non svegliarmi

DiEmanuele Rizzo

Ott 30, 2011

“Duri a morire” recita uno striscione del Club Piazza dei Martiri in curva Sud: il Catania di Montella sembra essere proprio questo, tanto cuore e una capacità incredibile di rialzarsi dalle batoste subite.

Il Massimino di stasera è uno spettacolo; non c’è il pienone, ma c’è un trionfo di colori rossazzurri, soprattutto nella Nord dove svettano tutti i bandieroni più importanti (anche se mancano gli striscioni dei Pazzi). Il pubblico è il fattore-chiave stasera: si accende, incita gli undici in campo dal primo all’ultimo minuto, si infiamma ad ogni azione pericolosa. Da sottolineare anche il tributo reso dagli spettatori a Marco Simoncelli: un lungo applauso ed uno striscione ad inizio partita (nella foto di Galtieri) hanno reso omaggio ad un personaggio che ha coinvolto, dalle Alpi al Mongibello, per la propria spontaneità e simpatia.

Poco prima del fischio d’inizio c’è la solita ovazione per il signor Barbagallo, il simpatico fotografo che ogni domenica immortala gli spalti catanesi e che viene invocato a gran voce lungo tutta la pista d’atletica per fotografare le varie espressioni del tifo etneo.

Ovazione che, al contrario, è mancata per Peppe Mascara. Come prevedibile, i catanesi si sono divisi nettamente tra applausi scroscianti e fischi ingenerosi. Come sempre, invece, l’accoglienza per i napoletani è affettuosa ed amichevole, tanto che anche al di là del settore ospite si possono contare tante magliettine azzurre con i nomi degli idoli partenopei.

Tra tutti, ovviamente, Cavani, “u palemmitanu”, che dopo soli 30 secondi castiga gli uomini di Montella. “Fozza carusi, non è successo niente… iucamu ca ni manciamu a chisti!!” si sente immediatamente dalle tribune.

Ed in effetti il Catania rialza subito la testa, cresce con il passare del tempo e schiaccia la squadra di Mazzarri. Verso la fine del primo tempo i due episodi che cambiano la gara: prima il gol di Marchese (lo “zio” come lo chiamano i miei vicini di posto); poi l’espulsione di Santana che lascia gli azzurri in 10.

Ma è nel secondo tempo che avviene il capolavoro: subito il gol di Bergessio (bello, da predatore d’area di rigore), poi venti minuti di gioco spumeggiante, che lasciano quasi estasiati. “E cchi semu u Barcellona!?”.

Il Napoli sale di ritmo, il pubblico carica i rossazzurri, ne esce fuori una partita fantastica. Alla fine (non senza brividi) il Catania porta a casa un’altra vittoria importante: 14 punti, ma soprattutto tanto bel gioco. Scendendo le scale verso l’uscita sentiamo una voce tra tutte: “A inizio campionato m’acchiappai o’ bar perché dicevo che quest’anno ci saremmo divertiti e gli altri dicevano che invece finiva come l’anno scorso con Giampaolo. Ora vogghiu cuntu e soddisfazioni!”.

Per strada: “Mpare, t’u ‘mmagini su vincemu macari co’ Milan… penso ca ma quagghiassi ppa cuntintizza!”; “O’ frati, per ora non ci pinsari. Ni viremu ppo’ Chievo! Ciao”. E allora, appuntamento al 20 novembre.