Il dono del libero arbitrio

Che differenza c’è tra Osama Bin Laden, Muhammar Gheddafi e Saddam Hussein? Praticamente nessuna. Di volta in volta ci sono stati indicati come nemici totali, il male assoluto. E se ci fate caso ogni epoca e ogni nazione ha avuto i suoi “mali assoluti”: Hitler, Mussolini, Stalin, Ceaucescu, insomma, tutti quelli che in un modo o nell’altro hanno dato vita a dittature e regimi terroristici, infliggendo al loro stesso popolo terrore, miseria, morte.

A parte Stalin, che è morto nel suo letto, quasi tutti i dittatori fanno la stessa brutta fine, quasi fosse una sceneggiatura immutabile.

Ma qualcosa è cambiata, almeno da queste parti, non solo in Italia, ma in tutto il mondo Occidentale, cosiddetto “civilizzato”: proviamo ancora orrore nel vedere il mostro di turno sbeffeggiato, deriso, umiliato e proviamo un orrore ancora più grande quando beffe, lazzi e umiliazioni proseguono anche sul cadavere del mostro.

Non è stato un bello spettacolo vedere gli americani festeggiare la morte di Osama bin Laden, non è stato un bello spettacolo vedere Saddam Hussein ridotto ad un vero e proprio topo di fogna, Ceaucescu linciato, Gheddafi col volto sanguinante, impaurito e tremante. Nessuno nega la brutalità, la crudeltà, la bestiale violenza messa in atto da questi personaggi. A quelli che sostengono, non senza le loro ragioni “Prova tu a perdonarli se hanno ucciso i tuoi figli, violentato donne, torturato oppositori. Prova tu a porgere l’altra guancia, vediamo se ne hai la forza”, c’è una sola risposta: siamo esseri umani e abbiamo l’immenso dono del libero arbitrio, leviamo alta la nostra voce contro ogni forma di violenza.

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