La voce degli spalti / 2 Catania-Cesena 1-0 «'mpare, semu in Europa Ligg!»

Ci eravamo lasciati domenica scorsa con la speranza di avere temperature più clementi. Purtroppo così non è stato ed anche questa seconda in casa è stata una partita di afa atroce.

Lo stadio si riempie molto tardi; fino alle 14,30 (con le squadre già in campo per il riscaldamento)si possono contare i tifosi uno ad uno. Tutti a riparo tra i due anelli, all’ombra. Quei pochi già al proprio posto sono impegnati a fare “curiannula” (primus chi scrive), per dare un tono coreografico all’ingresso delle squadre.

Alla fine le gradinate si riempiono. Rispetto alla partita contro il Siena ci sono, ad occhio, 1000-1500 spettatori in meno. L’atmosfera, però, è più elettrizzante. Anche le curve si fanno sentire molto di più.

Leggendo le formazioni si nota il “Pitu” Barrientos, che finalmente “ci degna” della sua prima da titolare. A centrocampo Lodi, acclamatissimo, e Sciacca, anche lui molto atteso.

Pronti-via, la partita decolla; magari non tantissimo nel ritmo, ma abbastanza nelle occasioni. Una debole punizione di Mutu viene bloccata in due tempi da Andujar, alimentando in qualcuno l’ipotesi che “abbrucia macari a palla”.

Il primo tempo scorre via e in molti si avviano verso i chioschi per iniziare a fare la fila per le bevande, quando l’arbitro decreta il rigore per il Catania: “carusi, aricugghitivi ca ni resi u riguri!!!”. Tiro di Lopez, gol con brivido (il portiere tocca, ma non a sufficienza da respingere).

Si va al riposo. L’attenzione si sposta dietro la curva sud, dove un piccolo incendio fuori dallo stadio raccoglie gli sguardi dei soliti ‘mpaccidderi. Nel secondo tempo il Catania tiene bene il campo; Delvecchio – che ha sostituito l’infortunato Sciacca (a proposito, ma Fabio ha mai giocato una partita intera?!) – prova a convertire i fischi in applausi, riuscendoci in alcune buone proposizioni offensive.

Nonostante le diverse occasioni sciupate, gli etnei portano a casa la prima vittoria stagionale, piazzandosi al 4° posto (“mpareee, semu in Europa LIGGGG!!!”). Nota a margine: al 30’ del primo tempo il tabellone luminoso è andato in tilt. Resettato, segnava 15:34:00. Un vicino, perplesso, interviene: “ma avi 15 uri ca iocunu? Veru ca s’accupa, ma iu pessi propriu a cognizioni do tempu!”… per fortuna non era il cronometro di gioco, ma solo l’orario!

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