Da anni si parla del piano commerciale per la città di Catania, necessario per regolamentare le attività produttive ed il commercio nell’area urbana catanese. In realtà, al momento, tutto è fermo. Si è parlato di piano regolatore per i chioschi, di piano commerciale per i “paninari”, di regolarizzazione nei mercati storici e nei mercati rionali, si sono susseguite azioni delle forze dell’ordine ed ordinanze del Comune per fronteggiare l’abusivismo ed il commercio illegale. Si è parlato, soprattutto, della necessità di regolare il proliferare dei centri commerciali nell’intero hinterland etneo.
Tuttavia, come sottolineato nella seduta consiliare di lunedì sera (27 giugno) dal capogruppo del PDL Sicilia, Alessandro Messina, si tratta pur sempre di “interventi tampone”, che andrebbero conclusi in favore di politiche e azioni ben più stabili e regolari.
L’intera seduta ha avuto come perno centrale proprio la questione del piano commerciale, approfittando della presenza in aula dell’assessore alle attività produttive e sviluppo economico Francesco Cannizzo. Da tutti gli schieramenti è giunta pressocchè unanime la volontà di sedersi al tavolo e pianificare. Concordi un po’ tutti (Messina, Raciti, lo stesso assessore Cannizzo), con il consigliere D’Agata (PD) che chiede che la questione ritorni pienamente nelle mani del consiglio comunale.
Eppure, qualcosa si muove, con la richiesta di una seduta straordinaria del consiglio dedicata interamente all’argomento in questione, proposta da Valeria Sudano (PID) e firmata da tutti i consiglieri. Nei prossimi giorni se ne conoscerà la data, con la speranza che, dopo anni di chiacchere e interventi spesso fini a se stessi, il Comune di Catania prenda consapevolezza della necessità di regole per questa città. Sarebbe un segno tangibile della volontà di dare una parvenza di ordine ad una metropoli che quotidianamente convive con innumerevoli difficoltà.