E la raccolta dei rifiuti porta a porta?

«Cassonetti sporchi e malandati, con l’immancabile coperchio sollevato e i rifiuti traboccanti, una raccolta differenziata disordinata e approssimativa. A questi si aggiungono le isole ecologiche ancora inspiegabilmente chiuse, annunci puntualmente disattesi, totale assenza di informazioni, preoccupanti ritardi nell’esecuzione degli adempimenti previsti». E’ il grido d’allarme di Sinistra Ecologia Libertà che in una nota denuncia la grave situazione in cui è precipitata la raccolta differenziata a Catania.

«Sono trascorsi quattro mesi – prosegue la nota – dall’avvio in città del nuovo servizio di raccolta e gestione dei rifiuti urbani, ma sembra proprio che poco o nulla sia cambiato rispetto al passato. I cittadini catanesi speravano di poter cogliere i segni di un cambiamento tanto atteso. Un quadro confuso e poco rassicurante al quale si aggiunge adesso la notizia della sospensione della raccolta porta a porta in quella zona della città nella quale veniva eseguita con risultati incoraggianti. Un servizio che l’assessore Torrisi ha sempre dichiarato di voler mantenere e che ci aspettavamo venisse progressivamente esteso piuttosto che improvvisamente interrotto».

«Sinistra Ecologia Libertà ha fin dall’inizio criticato la scelta compiuta dall’amministrazione comunale in favore del sistema di raccolta stradale dei rifiuti sostenendo invece la necessità di adottare la raccolta porta a porta in quanto unico sistema in grado di assicurare in tempi contenuti percentuali ragguardevoli di raccolta differenziata, con conseguenti ricadute positive in termini di efficienza ed efficacia del servizio, sostenibilità ambientale e attenzione alle esigenze economiche dei cittadini. La decisione di sospendere la raccolta porta a porta nell’unica zona in cui veniva positivamente effettuata disorienta i cittadini e alimenta forti dubbi e perplessità. Il sistema del futuro a Catania è quello del porta a porta, continua a ripetere l’assessore, ma intanto quello del presente va decisamente in direzione contraria. Più che  un arrivederci temiamo invece che si tratti di un ulteriore passo verso l’addio a questo tipo di servizio. E l’obiettivo del 35% di raccolta differenziata entro il 2011 si allontana pericolosamente giorno dopo giorno».


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