Al fine di fornire elementi di giudizio circa le operazioni dei derivati finanziari che il Comune di Catania ha contratto con alcuni istituti di credito, il ragioniere generale Giorgio Santonocito e l’assessore al Bilancio Roberto Bonaccorsi hanno redatto un dettagliata nota tecnica da cui si evince l’assoluta garanzia e convenienza per l’Ente della rimodulazione dei debiti operati con le banche sui cui vi è un costante monitoraggio.
“In data 03/04/2003 il Comune di Catania ha sottoscritto con tre istituti di credito – Banca Nazionale del lavoro S.p.A., Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. e Banca di Roma S.p.A. – un contratto di “INTEREST RATE SWAP”, con ognuno degli istituti in quote uguali, avente come capitale nozionale al 31/12/2002 per mutui in ammortamento la somma complessiva di € 416.394.846,00. Detto contratto ha generato un upfront di € 7.000.000,00, versati al momento della sottoscrizione ed appostati rispettivamente al titolo III entrata ed al titolo I della spesa.
Il contratto prevede dei flussi positivi a cadenza semestrale in favore del Comune a decorrere dal 30/06/2003 fino al 31/12/2017, legati a dei livelli barriera, condizionati alla rilevazione del tasso Euribor a 6 mesi, che sono stati fissati al 5,50% sino alla data del 31/12/2008 e – dal primo gennaio 2009 fino alla scadenza – al 6%.
Poiché dall’inizio del contratto ad oggi non si è verificato il superamento dei livelli barriera, il Comune di Catania, alla data odierna, ha incassato, quale flussi positivi, la complessiva somma di € 6.540.318,00, su un potenziale massimo ottenibile di € 8.201.912,44, teoricamente ancora raggiungibile se continuerà a non verificarsi il superamento del tasso barriera.
Il valore di estinzione viene regolato mediante la formula del “Mark to Market”, che rappresenta il valore di mercato del contratto nell’ipotesi che l’Ente decida la chiusura anticipata del contratto; tale valore può essere a credito o a debito del Comune. Alla data del 30/09/2010 il valore di “Mark to Market” risultava effettivamente negativo per l’Ente con un valore di appena 289.344,00 euro
Il Comune inoltre ha previsto l’istituzione di apposito fondo rischi, che annualmente viene incrementato in sede di bilancio di previsione, lo stesso presenta ad oggi il saldo di € 2.5 milioni.
Pertanto, alla luce di quanto sopra esposto, questo Ente ha incassato flussi positivi per complessivi 13.540.318,00 (l’upfront di € 7 ml. Ed i flussi periodici positivi di € 6,5 ml), e non ha sostenuto alcun esborso per flussi negativi, ad eccezione del fondo rischi, che tutela l’Amministrazione da eventuali stravolgimenti negativi di mercato. Il break even, in senso di equilibrio fra flussi positivi realizzati e, parzialmente, da realizzare e flussi negativi potenziali in caso di superamento del tasso barriera (Euribor a 6 mesi oltre il 6%) appare, anche per effetto dell’accantonamento prudenziale al fondo rischi, superato.
L’operazione è stata fin qui largamente positiva per l’Ente e, attualmente, sostanzialmente priva di rischi: solo in ipotesi il Mark to Market dovesse trasformarsi in valore positivo, dopo il primo semestre 2011 (cioè dopo l’incasso atteso per il prossimo flusso positivo), l’Ente potrà valutare il disinvestimento del prodotto finanziario.”
L’Amministrazione Comunale, come rappresentato peraltro nel mese di novembre scorso alla Corte dei Conti, continua a monitorare accuratamente l’andamento delle operazioni di finanza derivata, che fino ad oggi hanno comportato flussi positivi per complessivi 13.540.318,00 (l’upfront di € 7 ml. ed i flussi periodici positivi di € 6,5 ml.), senza alcun esborso per flussi negativi, ad eccezione del fondo rischi, accantonato annualmente nel Bilancio dell’Ente a tutela da eventuali stravolgimenti negativi di mercato.
Si può pertanto ritenere che l’operazione, che viene vigilata costantemente dall’Amministrazione Comunale, sia una delle poche sul mercato meritevole di positiva valutazione”.