Asili nido, la protesta del PD: "Federalisti a Roma, ragionieri a Catania"

“Non si può essere federalisti a Roma e ragionieri a Catania. Non si può amministrare una città rispondendo a tutti e sempre che non ci sono soldi quando si è contribuito alla riduzione dei fondi per la propria città. Così proprio non può funzionare e il caso degli aumenti che subiranno le tariffe degli asili nido e della refezione scolastica è emblematico”.

E’ quanto afferma il segretario cittadino del Partito Democratico, Saro Condorelli. “Cosa vogliamo per questa città e per la sua parte più debole, che non ha le possibilità di cercare altre soluzioni? Il problema è definire con chiarezza gli obiettivi  e la qualità di un servizio essenziale, o magari qualcuno pensa che al Sud gli asili nido non servono perché tanto le donne non lavorano?”.

“Come tutti sanno i meccanismi di finanziamento dei servizi a domanda individuale prevedono che i cittadini contribuiscano ai costi complessivi con almeno il 36%, ma il servizio degli asili nido è certamente quello in cui si avverte con maggiore chiarezza che la politica dei tagli dei Governi di centro-destra sta generando pesanti discriminazioni nei diritti di cittadinanza, aumentando cioè le condizioni di disuguaglianza tra i cittadini”, prosegue il segretario del Pd.

“Quello voluto da Bossi e Tremonti, quello votato pure dal sindaco e senatore del Pdl Stancanelli, è un federalismo non solidale, lo ripetiamo da tempo, perché nella sua attuazione non si definiscono costi e fabbisogni in base alle diverse realtà territoriali e ai livelli delle prestazioni da garantire. Non si interviene affatto per rimuovere gli squilibri economici e sociali anzi, così com’è, questo federalismo aumenterà divari già preoccupanti”.

“La posizione del PD è chiara e la ribadiamo da tempo: non si può essere federalisti a Roma e ragionieri a Catania – conclude Condorelli – Costruire un Welfare comunale di qualità deve diventare una scelta prioritaria, non un’esercitazione contabile”.

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