Quando il disagio, anche dietro le sbarre, si combatte con lo sport. Si chiama “Momenti di sport” l’attività (un torneo di calcio a nove, che sarà seguito da uno di tennistavolo) organizzata nella casa circondariale di Caltagirone.
L’iniziativa del Csi (Centro sportivo italiano) avrà come protagonisti, per il calcio – dal 7 aprile – un’ottantina di detenuti. Sei le squadre, con la vincitrice che affronterà una rappresentanza di operatori del Csi e di poliziotti penitenziari. Previsti anche allenamenti e corsi per formare, fra gli stessi detenuti, arbitri e allenatori. A giugno un convegno.
“Apriamo ancora una volta la struttura all’esterno – ha detto il direttore Valerio Pappalardo – per colmare la distanza con il mondo con cui i detenuti dovranno tornare a confrontarsi”.
“Progetto organico – ha rilevato il presidente Csi Angelo Sciuto – che il prossimo anno contiamo di estendere ad altre discipline”. “Fare sport – ha affermato Stefania Gaggia, responsabile formazione Csi – significa mettere in gioco risorse e motivazioni”.
“E’ importante – ha sostenuto l’assessore allo Sport Salvo Russo, che è anche presidente regionale Csi – educare al rispetto delle regole”. “Progetto utile – ha commentato il consigliere provinciale Sergio Gruttadauria –, dalle notevoli ricadute sociali”.
“Facciamo rete col territorio” – ha osservato la responsabile attività educative del carcere, Maria Siciliano. “Crediamo molto nell’iniziativa e nella sua valenza educativa” – ha detto il comandante della polizia penitenziaria Pino Digiovanni (presente anche il suo vice Salvatore Garro). Fra i partner l’Asp (presente con l’assistente sociale Angela Geraci).
Ben venga, per il cappellano del carcere, Paolo La Spada, “ogni attività che aiuti i detenuti a impegnarsi”.