L’effetto domino che si è innescato nel nord Africa con le rivolte in Egitto e Tunisia sta coinvolgendo sempre più Paesi. Lunedì si è appresa la notizia che anche gli iraniani si stanno “agitando”, movimenti sono segnalati nella zona di Bengasi, in Libia, e una situazione analoga si sta vivendo in Bahrain.
Nell’isola, infatti, sarebbe in corso una sommossa popolare, ma le notizie sono ancora molto deficitarie. Tuttavia, in vista dell’imminente Gp di Formula 1 che aprirà la stagione 2011 (il 13 marzo), gli organizzatori sono fortemente preoccupati della situazione, considerando il rischio di atti simbolici proprio nei giorni della gara.
Bernie Ecclestone sta cercando di contattare il principe ereditario Salman Hamad Isa Al Khalifa. La questione pare sia molto delicata, anche perché non è chiaro quali possano essere i risvolti futuri. C’è da considerare, tuttavia, che è necessario prendere delle decisioni rapide, dato che già la prossima settimana si terrà una gara di GP2 e che nella settimana seguente si terranno i test della classe regina proprio in vista dell’imminente avvio del mondiale.
“Il pericolo è reale” sottolinea Ecclestone. “Del resto se questi rivoltosi volessero avere copertura mondiale per far sapere a tutti il loro pensiero, quale migliore scusa del Gran Premio di Formula1? Potrebbe sfociare tutto in un conflitto sanguinoso. Come ho detto, sto aspettando di poter parlare col principe, in modo da decidere insieme come comportarci”.
Il vicepresidente del Centro per i Diritti Umani del Bahrain pare abbia avvisato gli organizzatori che per il mese prossimo la situazione potrebbe non essersi risolta, consigliando di non far disputare il Gran Premio. C’è una buona probabilità, dunque, che la corsa possa essere annullata o quantomeno rinviata a data da destinarsi. Ricordiamo che le gare in programma quest’anno sono ben 20 e che il calendario, dunque, è davvero molto fitto (tra l’altro quest’anno il mondiale finirà, eccezionalmente, a ridosso di dicembre). Sarebbe davvero difficile trovare una nuova data. L’alternativa potrebbe essere quella di spostarla nella pausa estiva di agosto, ma difficilmente piloti e scuderie accetteranno.