57 comuni siciliani sono stati individuati quali località a vocazione turistica da un Decreto firmato dall’assessore regionale al Turismo, Daniele Tranchida. La selezione di tali luoghi è funzionale all’applicazione del Programma operativo Fesr (Fondo europeo per lo sviluppo regionale) 2007-2013, adottato con Decisione della Commissione europea n. C(2007) 4249 del 7 settembre 2007.
L’obiettivo globale del Programma operativo Fesr è quello di “innalzare e stabilizzare il tasso di crescita medio dell’economia regionale, attraverso il rafforzamento dei fattori di attrattività di contesto e della competitività di sistema delle attività produttive, in un quadro di sostenibilità ambientale e territoriale e di coesione sociale”. Esso ha una dotazione finanziaria di 6.539.605.100 euro e prevede sette priorità di intervento, ovvero: “Reti e collegamenti per la mobilità”; ”Uso efficiente delle risorse naturali”; “Valorizzazione delle identità culturali e delle risorse paesaggistico – ambientali per l’attrattività e lo sviluppo”; “Diffusione della ricerca, dell’innovazione e della società dell’informazione”; “Sviluppo imprenditoriale e competitività dei sistemi produttivi locali”; “Sviluppo urbano sostenibile”; “Governance, capacità istituzionali e assistenza tecnica”. Ciascun asse prioritario del Programma è articolato in obiettivi specifici.
Gli interventi prevedono appunto la distribuzione di queste risorse ai comuni per migliorare i servizi nelle materie sopracitate. Oltre ai capoluoghi di provincia (Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani), il decreto riconosce località a vocazione turistica i comuni di Brolo, Castelmola, Cefalù, Geraci Siculo, Montalbano Elicona, Novara di Sicilia, San Marco d’Alunzio e Savoca, in quanto rientrano compresi tra i borghi che la Consulta del Turismo dell’Anci riconosce come i più belli d’Italia; Caltagirone, Militello Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Piazza Armerina, Scicli, Sortino, che detengono beni dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco; Lipari, Leni, Malfa, Santa Marina Salina, nelle isole Eolie, oltre a Lampedusa, Favignana, Pantelleria, Ustica, per la loro particolare localizzazione paesaggistica e infine Acireale, Erice, Giardini Naxos, Milazzo, Sciacca, Taormina, Salemi, Monreale, San Vito Lo Capo, Marsala, Ribera, Menfi, Giarre, Paternò, Vizzini, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Castelbuono, Petralia Soprana, Gangi, Pollina, Piana degli Albanesi, Avola, Mazara del Vallo, per la loro conclamata, storica, valenza turistica.
Altri se ne potranno aggiungere, se saranno in possesso delle caratteristiche e dei requisiti fissati dal bando approvato con lo stesso decreto, ovvero: l’adeguata presenza di beni culturali, artistici e architettonici; la collocazione all’interno di parchi regionali; la localizzazione paesaggistica e naturalistica, la persistenza e la tutela dei centri storici, l’adeguata dotazione infrastrutturale alberghiera.
Altre trentuno località sono successivamente entrate nella lista dei comuni a vocazione turistica individuati dall’assessorato regionale al Turismo, per l’attivazione delle linee di intervento del Programma operativo Fesr 2007/2013.
L’assessore Daniele Tranchida ha firmato l’integrazione al decreto, aggiungendo ai 57 comuni individuati in precedenza, quelli di Campobello di Mazara, Castelvetrano (Selinunte), Custonaci, Sant’Agata di Militello, Gioiosa Marea, Patti, Piraino, Capo d’Orlando, Portopalo di Capo Passero, località premiate con le vele della Guida blu di Legambiente e Touring club italiano; Castellamare del Golfo, Alcamo, Siculiana, Cattolica, Palma di Montechiaro, Burgio, Santo Stefano di Camastra, Letojanni, Tusa, Forza d’Agrò, Pachino, Grammichele, (Marzamemi), Riposto, Nicolosi, Acicastello, Gagliano Castelferrato, Aidone, Nicosia, Mussomeli e Terrasini, per la loro conclamata storica valenza turistica; Ferla e Sant’Alfio in quanto detentori di beni dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’umanità.
La prima scelta delle località aveva lasciato scontenti diversi sindaci, tra i quali il primo cittadino di Aci Castello Filippo Drago, che aveva definito “vergognoso nei confronti della comunità Castellese il decreto emanato dal governo regionale sui comuni a vocazione turistica”.
La nuova lista ha spento sul nascere le polemiche.