Bianco e nero. Come i palazzi del centro storico di Catania, come la porta Garibaldi che a ovest della città sigla ogni giorno l’arancio dei tramonti etnei, come l’abito dei devoti di Sant’Agata, la patrona della città ai piedi dell’Etna celebrata ogni anno in febbraio da una grande festa popolare, un rito collettivo e trasversale per centinaia di migliaia di persone.
Bianco e nero, su pellicola, è il linguaggio scelto dal fotoreporter Antonio Parrinello per la mostra, organizzata in collaborazione con l’Assessorato Comunale alla Cultura e ai Grandi Eventi, e ospitata nel Palazzo Platamone di Catania dal 31 gennaio al 20 febbraio 2011. S’intitola “Sant’Aituzza”, come il tenero e familiare appellativo con cui i fedeli si rivolgono alla Patrona, la fanciulla cristiana di nobile famiglia che nel 251 d.C., per sfuggire alle insidie del governatore Quinziano, fu arrestata e torturata: le venne strappato il seno prima di morire in carcere. In mostra trentacinque istantanee di medio formato (50×70) stampate su carta per un effetto molto più naturale. Lunedì 31 gennaio, ore 18, l’inaugurazione alla presenza del sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, dell’assessore comunale alla cultura, Marella Ferrera, e del commendatore Luigi Maina, cultore delle tradizioni agatine.
“Racconto la festa, i devoti, la gente comune – spiega Parrinello, fotoreporter e fotografo di scena per numerosi film – i ragazzini della Civita che con cassette da frutta costruiscono per strada le loro mini-candelore e già a dieci anni imitano i grandi. Li racconto con scatti realizzati con grandangolari che consentono di tener sempre dentro l’immagine la scenografia: i monumenti di Catania. Immagini raccolte nell’ultimo decennio e impresse su pellicola in bianco e nero: ho rinunciato volutamente alla plasticità e alla perfezione del digitale che appiattisce l’immagine per avvicinarmi quanto più possibile al reale”.
La mostra è supportata da un piccolo catalogo (Sintesi Editore) con la prefazione di Marella Ferrera e di Salvo Russo, artista e docente di pittura dell’Accademia di Belle Arti e dell’Università di Catania, e con il contributo del commendatore Maina. Sostengono l’iniziativa l’Autorità Portuale di Catania, il periodico Aliante, Strano Light Division, Pianeta Vacanze e Caltabiano & C.
“Sant’Aituzza” è visitabile a Palazzo Platamone tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30, le domeniche dalle 9 alle 13. Nei giorni 3, 4 e 5 febbraio – in occasione della festa della patrona – gli orari saranno 9-24. L’ingresso è gratuito.