“Accoglienza e trattamento di donne vittime di violenza sessuale, presso i Presidi Ospedalieri dell’Asp e le Aziende Ospedaliere Vittorio Emanuele-Policlinico, Cannizzaro e Garibaldi”. Sarà questo il tema del tavolo tecnico interaziendale, che ha preso il via il 5 gennaio presso la sede della direzione generale dell’Azienda sanitaria etnea, alla presenza del direttore sanitario Asp Domenico Barbagallo, della responsabile Servizio Sociale Aziendale e coordinatore del Tavolo tecnico Loredana Sucato, del direttore sanitario del Garibaldi Marinella Ienna, del direttore sanitario del Vittorio Emanuele-Policlinico Gaetano Sirna, del magistrato Marisa Scavo e di alcuni componenti del tavolo: Rosalia Scimeca (responsabile Sistema Qualità Asp), Carmelo Caruso (medico responsabile pronto soccorso di Paternò) Maurilio D’Anzì (medico direzione sanitaria Vittorio Emanuele); Adele Falzone (assistente sociale coordinatore Garibaldi); Gabriella Geraci (assistente sociale del Cannizzaro); Loredana Pergolizzi (assistente sociale referente servizio materno infantile Asp); Simonetta Timpanaro (ginecologa del Garibaldi).
«Obiettivo dell’iniziativa – ha spiegato Barbagallo – è quello di standardizzare le modalità operative di accoglienza e assistenza socio-sanitaria a favore di donne vittime di abusi e maltrattamenti, attraverso il contributo interdisciplinare di professionisti che verranno coinvolti. Dall’accoglienza al triage in via prioritaria, alla segnalazione della violenza o della sospetta violenza all’autorità giudiziaria, a prescindere dal fatto che sussistano i presupposti per un reato procedibile d’ufficio: per la prima volta in via sperimentale cercheremo di adottare procedure uniformate per poter rispondere in maniera efficace e veloce alle emergenze».
«Il confronto con testi, pubblicazioni, linee guida ed esperienze maturate in altre realtà sanitarie – ha sottolineato Loredana Sucato – è stato il denominatore che ha sotteso la stesura dell’intera procedura, allo scopo di redigere un documento affidabile per la parte tecnica. La procedura, che ha richiesto un lungo lavoro di ricerca e analisi, è stata tracciata ipotizzando il contributo di un medico legale comunque reperibile e in grado di raccogliere i reperti di interesse medico legale, la cui consulenza è imprescindibile per una più ampia tutela della donna».
Le criticità da affrontare riguardano soprattutto la gestione di alcuni aspetti di interesse strettamente medico legale come, per esempio, la raccolta e la gestione dei reperti (tracce dell’aggressore sul corpo o sulla biancheria della vittima): «In questo contesto è fondamentale una collaborazione con i magistrati specialisti in materia – ha detto la Scavo – in considerazione del fatto che sussistono particolari fondamentali per il proseguo del giudizio che spesso per gli operatori sanitari non sono indicatori: occorre una formazione costante e specifica per la sensibilizzazione e la diffusione di protocolli d’indagine che possano portare a risultati concreti».
I componenti del tavolo si occuperanno di diversi aspetti: dall’assegnazione della responsabilità per la raccolta dei reperti e per la custodia degli stessi, alla costituzione di un’equipe (costituita da ginecologo, medico-legale, psicologo e assistente sociale) in grado di garantire in pronta disponibilità un servizio assistenziale nell’ambito dei presidi ospedalieri provinciali. Gli esperti, inoltre, segnaleranno la necessità di garantire al personale chiamato ad effettuare l’assistenza alla donna, la fornitura di attrezzature e materiale di consumo (congelatore, kit monouso, ecc).
All’interno del progetto è prevista anche la traduzione (nelle lingue: inglese, francese, russo, cinese, arabo) dei moduli contenenti l’informativa da rendere per l’acquisizione del consenso informato e del depliant riguardante i servizi presenti sul territorio. «Considerato che è probabile che ad esser vittime di violenza sessuale siano anche donne straniere – ha concluso il direttore Barbagallo – appare irrinunciabile dotare i servizi di accoglienza e trattamento di strumenti informativi realmente comprensibili».
La prossima riunione operativa del tavolo è prevista per il 25 gennaio.