32 comuni siciliani aderiscono all'Osservatorio Fondi Europei

Centralità allo sviluppo locale nella spesa comunitaria e interconnessione fra territori limitrofi per monitorare la spesa dei fondi europei per contribuire a colmare un “gap” (l’incapacità di spesa) che caratterizza la Sicilia.

Nasce con questi scopi l’Osservatorio popolare sulle politiche di sviluppo e coesione e per la rimodulazione dei fondi europei, costituitosi a Caltagirone alla presenza dell’europarlamentare Rita Borsellino. Ne fanno parte 32 Comuni siciliani che hanno sposato le finalità del protocollo.

Presidente dell’Osservatorio è stato nominato il sindaco di Caltagirone Francesco Pignataro, mentre il coordinamento è formato pure dai rappresentanti dei Comuni di Gela, Niscemi, Marianopoli, San Cataldo, Canicattì, Bivona, Trabbia, Riposto, Leonforte e Adrano, dal rappresentante delle piccole e medie imprese siciliane Mario Filippello, dal responsabile regionale del Cantiere sviluppo economico Alberto Trummello e dal coordinatore regionale dell’associazione “Un’altra storia”, Alfio Foti.

Sono intervenuti alla riunione, per il Comune di Caltagirone, anche il presidente del Consiglio Fortunato Parisi e l’assessore Vincenzo Di Stefano.

Sul tavolo dell’Osservatorio sono stati posti i primi obiettivi su cui lavorare: la rimodulazione dei fondi europei, a partire dalla riduzione degli assi di spesa (attualmente sono circa 360) a non più di una dozzina, per meglio razionalizzare l’utilizzo delle risorse, ma anche l’interlocuzione con la commissione Ue all’Ars e con l’Ufficio programmazione dei fondi europei e la costituizione di consorzi di Comuni per la presentazione di progetti comunitari”.

“L’Osservatorio – sottolinea il presidente Pignataro – è uno strumento utile per riaffermare la centralità dei territori di fronte alle scelte accentratrici e liquidatorie del governo dell’Isola e per supplire alla scarsa operatività dell’Anci regionale”.

“Bisogna ripartire dai territori – sostiene l’on. Borsellino – per una migliore programmazione e utilizzazione delle risorse comunitarie”.

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