Trasformare il semplice diritto di superficie che, per legge, molti calatini hanno sui propri appartamenti costruiti con il sistema delle cooperative edilizie, in proprietà piena sugli immobili, svincolando così le abitazioni e “liberandole” da ogni diritto altrui. Questo diritto, secondo le previsioni della normativa in base alla quale sono state realizzate le costruzioni, ha una validità di 90 o, al massimo 99 anni, a conclusione dei quali la proprietà piena tornerebbe al Comune, che nel frattempo ne ha conservato la nuda proprietà. Una “Spada di Damocle”, quindi, che è bene eliminare.
A questo obiettivo lavora l’Amministrazione comunale di Caltagirone “per andare incontro – spiega il sindaco Francesco Pignataro – alle legittime richieste dei tanti cittadini che hanno investito i frutti dei propri sacrifici nella costruzione di una casa e che si ritrovano nella paradossale situazione di essere non proprietari, me soltanto titolari del diritto di superficie”.
Con apposito avviso, l’assessore all’Urbanistica Domenico Palazzo e il dirigente dell’area tecnica Ignazio Alberghina informano che “è intendimento dell’Amministrazione procedere alla trasformazione del titolo di godimento da diritto di superficie a diritto di proprietà delle aree di edilizia residenziale pubblica assegnate alle cooperative edilizie o singoli soggetti (lotti singoli), facenti parte dei piani di zona e programmi costruttivi. Questa trasformazione è subordinata alla corresponsione di una somma che sarà determinata secondo quanto previsto dalla normativa in materia. Pertanto si invitano gli interessati, che siano in regola con le procedure espropriative, a presentare domanda da indirizzare al sig. Dirigente della V Area Tecnica del Comune di Caltagirone in Via S. Maria di Gesù, 90. Nell’istanza occorre indicare gli estremi della delibera di assegnazione dell’area, i dati catastali ( foglio di mappa e particelle ) nonché l’estensione della stessa”.
“Con questo avviso che indica i contenuti e le modalità attraverso cui i cittadini possono fruire di questa opportunità – spiega l’assessore Palazzo – diamo seguito alle sollecitazioni pervenuteci dai rappresentanti di diverse cooperative edilizie e attuiamo quanto consentito dalla legge”.
I cittadini potenzialmente interessati sono parecchie centinaia, forse addirittura qualche migliaio. L’orientamento espresso a Palazzo dell’Aquila, sede del municipio calatino, è quello di fissare un corrispettivo che renda conveniente l’operazione di “affrancazione”.