Prima campanella, prime proteste

La Rete degli Studenti di Palermo ha aperto l’anno scolastico con una singolare protesta.

«Loro demoliscono la scuola pubblica, noi la ricostruiamo» Con questo slogan gli studenti della rete si sono presentati a scuola indossando caschetti da lavoro.

«Questo governo – ha spiegato uno degli organizzatori della protesta – sta letteralmente distruggendo la scuola pubblica italiana, noi studenti non possiamo accettarlo, è per questo che fin dal primo giorno di scuola, al suono della prima campanella, partiremo con una protesta che non darà respiro al ministro Gelmini e alla sua opera distruttiva».

La Rete degli studenti di Palermo ha inscenato la sua protesta presso l’Itis Vittorio Emanuele III di via duca della verdura : al suono della prima campanella, gli studenti si sono presentati nelle vesti di un gruppo di muratori il cui scopo è ricostruire la scuola pubblica «ormai devastata da una politica distruttiva da parte del governo».

«Gelmini e Tremonti – hanno spiegato i manifestanti – giustificano la loro opera distruttiva dicendo che in periodo di crisi bisogna tagliare tutto il superfluo, a partire dalle nostre scuole e dalle nostre vite. Noi crediamo che non si possa considerare la scuola un’azienda in dissesto economico, i saperi come un capitolo di bilancio sul quale risparmiare. Eper questo che fin dal primo giorno di scuola la Rete degli studenti Palermo lancia la prima grande mobilitazione studentesca l’8 ottobre, data in cui, insieme a tutti gli studenti d’Italia, scenderemo in piazza per non dare tregua al ministro Gelmini e alla sua opera distruttiva».

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