Carcasse bovine in mare, nessun pericolo per la salute

In merito alla presenza di diverse carcasse bovine, alcune delle quali decapitate, trovate nei giorni scorsi incagliate tra gli scogli di Acitrezza e Capo Mulini e spiaggiate sulla costa Ionica, il direttore del Dipartimento Veterinario dell’Azienda sanitaria etnea Emanuele Farruggia e il dirigente responsabile Area “A” Francesco La Mancusa, a seguito degli accertamenti effettuati hanno redatto e trasmesso una relazione dettagliata all’assessorato regionale alla Salute (Dipartimento Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico) e al ministero della Salute (Ufficio adempimenti comunitari – Compartimento della Sicilia).

Gli accertamenti veterinari effettuati dai competenti distretti di Acireale e Giarre hanno permesso di constatare che i primi quattro bovini esaminati (quelli rinvenuti successivamente sono ancora al vaglio dei medici veterinari) appartengono alla razza frisona, con mantello bianco pezzato nero, privi della parte distale degli arti anteriori e posteriori, con la testa decapitata. Soltanto una mucca ha conservato i resti del lobo auricolare in cui era ancora applicato il contrassegno riportante il codice identificativo di nazionalità francese e di colore salmone e quindi attestante che si tratta di animale iscritto al libro genealogico. Quest’ultimo, inoltre, non risulta essere presente nel Sistema Informativo Nazionale della banca dati dell’Anagrafe bovina italiana (ovvero non mai entrato ufficialmente in azienda zootecnica italiana) ed è stato asportato dall’animale e custodito nella sede del Settore Veterinario dell’Asp.

«Le carcasse – spiega il dott. Farruggia – sono in buono stato di nutrizione e si trovano in stato avanzato di decomposizione: i sindaci dei diversi comuni interessati hanno già disposto l’urgente rimozione e l’invio delle stesse, da parte di una ditta specializzata, presso uno stabilimento di incenerimento in applicazione del Regolamento CE 1774/2002.

Lo stato di conservazione degli animali fa presupporre che siano morti da circa 8 giorni e che siano stati scaricati in mare da una nave cargo in transito. La presunta “causa mortis” potrebbe risalire ad eventi esterni accidentali (per esempio la rottura del sistema di aerazione), mentre l’amputazione degli arti e della testa potrebbero essere ricondotte a uno specifico rito religioso tipico di Paesi del bacino del Mediterraneo, prima di disfarsi degli animali. Le mucche non presentano segni di malattie infettive, in ogni caso scongiuriamo qualsiasi tipo di epidemia che, ci teniamo a sottolineare, riguarderebbe infezioni trasmissibili soltanto da animale ad animale e non da animale a uomo. In ogni caso, il fatto che le mucche non siano state ritrovate in acque chiuse ci rende ampiamente tranquilli».

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