Giacomo Belli: «Ho trovato amici veri»

DiComunicati

Lug 6, 2009

La scommessa vinta da Bordieri ~ Le paure iniziali di nuovi infortuni ~ L’amicizia con Armando Tredici e la “ragazza-martire” ~ La sua riconferma è sicura all’80%.

Unifarmed Adrano: Intervista- “jack-ino” Belli.

Giacomo Belli, arrivi ad Adrano lo scorso campionato grazie a Gigi Bordieri che ti ha segnalato alla società,oggi tutta la società sa di aver vinto la “scommessa” G.Belli, ma quali erano la paure che ti portavi dentro la tua valigia?
Nel mio bagaglio, di paure ne avevo tante,proprio là, riposte tra una camicia e una paio di pantaloni. Sin troppe. Il passato me ne rammentava alcune, pesanti come macigni. I due infortuni al ginocchio, per i quali tutti credevano che avessi finito la mia carriera, la facevano da padrone. Il solo pensiero di potermi far male ancora, non è cosa da sottovalutare.La paura di non riuscire a smentire tutte quelle persone che non hanno scommesso mai nulla su di me, strafregandosene e cercando di mettermi il bastone tra le ruote; cosa di cui ancora oggi mi chiedo il motivo.Ed infine la paura di ciò che è nuovo e non si conosce, nonchè quella di non riuscire nell’intento di far bene… ma queste non sono vere e proprie paure

E quali le sorprese più positive che hai riportato a casa,a fine stagione?
Quella di aver trovato degli amici, veri, -fuori e dentro la squadra- ed un ambiente familiare. Poi è chiaro il risultato di fine campionato. Un pubblico incredibile. Il pistacchio e la granita con la brioches

L’Unifarmed Adrano sappiamo che ha avuto momenti altalenanti lungo la stagione che l’ha vista prima come ultima in classifica, e tutti la davano per spacciata alla retrocessione, al giro di boa, stava su in alto insieme alle grandi, ma i momenti più belli e più brutti di “Jak” vuoi raccontarceli?
Sicuramente il periodo iniziale. La voglia di dimostrare il proprio potenziale e non essere all’altezza in campo. Mi ricordo ancora le batoste subite nelle prime 5 partite, perse malamente. La sensazione era di stare nelle sabbie mobili. Credevo veramente di non valere nulla, che Gigi si fosse sbagliato nel puntare su di me. Pensavo di aver deluso lui, i miei genitori, il pubblico, me stesso. Con quella dannatissima vittoria nel derby contro Acireale è come se mi fossi scrollato di dosso tutta l’amarezza e la delusione che avevo assorbito. Ne è conseguito un drastico cambiamento caratteriale che sarebbe poi andato a beneficio della squadra. Un urlo liberatorio che ha permesso la rinascita e di ritrovare le giuste motivazioni

Cosa ha fatto dell’Adrano basket una squadra che da matricola ha disputato i play-off..se dovessi dire l’ingrediente segreto…?
L’aver capito che eravamo una squadra. L’esserci sintonizzati sulla stessa frequenza. La fame di vittoria e di riscatto.

Se dovessi dire un pregio della società, e la prima cosa che dovrebbe migliorare…cosa suggeriresti al presidente R.Menza?
Non sono io che devo parlare. Credo che le persone che compongono la società siano in grado perfettamente di capire cosa c’è da migliorare e cosa da mantenere. Pregio l’umanità nei rapporti. Difetto alcuni aspetti del coordinamento interno

Devi dire un Grazie, a chi lo diresti e perché?
Gigi, prima come uomo, poi come allenatore. Per avermi dato l’opportunità di giocare facendo una scommessa così rischiosa, aspettandomi pazientemente. Di avermi immesso nella mentalità del giocatore. Ringrazio poi la società che mi è stata sempre vicino, i miei compagni, in particolare Armando, con cui ho instaurato una relazione di pura amicizia, il pubblico più caldo che abbia mai avuto, i miei genitori per il sostegno, la mia ragazza-martire. infine me stesso.

Tutti abbiamo qualcuno a cui mostrare i nostri successi, per il piacere di dire “non ci credevi eppure eccola qui” tu a chi millanteresti i tuoi successi di questa stagione?
Certamente a quelle persone che, l’anno scorso, mi hanno cacciato a pedate. Trattandomi proprio come un pacco da scaricare. Però pensandoci bene, se non fosse stato così, non avrei mai potuto vivere la meravigliosa esperienza che ho vissuto. Aver potuto conoscere persone meravigliose e soprattutto aver potuto assaggiare quel meraviglioso pistacchio di Bronte e tutti i suoi succulenti derivati

Quindi, un bilancio della stagione che hai appena trascorso.
Positivo. Non ci sono dubbi per la mia crescita umana e cestistica

L’obiettivo del “Jack-ino” dell’Adrano per la stagione che verrà?
Quest’anno è stato importante per potermi ri-conoscere, per credere in me, rispolverando la passione pulsante per la pallacanestro che avevo fin da piccolo. Capire che c’è tanto lavoro e che posso fare veramente tanto di più. Quindi più voglia, più esperienza, più motivazione cercando di esprimermi alle massime percentuali. Inoltre lavare maglioni in lavatrice senza che essi si rimpiccioliscano

Quale sono le percentuali che ti vedranno la prossima stagione con la maglia bianco-nera, dell’Adrano?
80%

Tutti noi ci auguriamo che ancora per molto i tifosi dell’Adrano possano urlare il tuo nome, magari dopo una tripla delle tue che hanno fatto infuocare il pala-tenda di Adrano.
Lo spero vivamente

Grazia Giacomo Belli, per la tua simpatia innata e l’impegno serio che metti nel tuo lavoro da jeck-ino.

Giorgio Sampieri
-Ufficio Stampa- Unifarmed Adrano