Adrano e Acireale, le catanesi della C Dil

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È stato un campionato pieno di sorprese: tanti pronostici del Girone H della Serie C Dilettanti sono stati totalmente sovvertiti sul campo e l’ultimo atto, la promozione della Prativerdi Siracusa, vincitrice sulla corazzata Centre Corporelle Potenza, è stata solo la conferma di questa impressione. Due squadre della provincia di Catania sono state protagoniste: lo Sporting Club Adrano e la Nika Group Acireale. I due capitani, Vincenzo Castiglione e Luigi Russo, rivivono con noi questa stagione.

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IL QUINTETTO DELLA
SERIE C DIL. GIR. H

Playmaker

Gabriele Vitale (S.C. Adrano)
Catanese, 24 anni domani.
«Per il punto di vista tecnico e per l’affetto che provo per lui.»

Guardia tiratrice

Giuseppe D’Iapico (B.C. Ragusa)
Comisano, 35 anni.
«Senza dubbio è il migliore.»

Ala piccola

Ivan Righetti (Bk. Gela)
Veronese, 27 anni.
«Un ottimo giocatore.»

Ala grande

Marco Blanda (B.C. Ragusa)
Milanese, 32 anni.
«Energico ed intenso sia in difesa che in attacco.»

Pivot

Carlo Contaldo (Bk. Gela)
Napoletano, 34 anni.
«Il più forte che ho incontrato.»

Vincenzo Castiglione

Proprio per le tante sorprese, non si può dire che sia stato un campionato a senso unico, sia in testa che in coda. L’Invicta Potenza è stata in vetta dall’inizio alla fine, ma spesso è stata insidiata dal Basket Club Ragusa e, dopo tredici vittorie iniziali, ha perso malamente contro Acireale. Ha comunque concluso come prima del girone. Ai play-off, in semifinale ha sofferto contro Gela e in finale si è dovuta inchinare contro la terza della classe, il Basket Siracusa. Una vittoria meritata? «Gli aretusei hanno una squadra con ottimi elementi – spiega Vincenzo Castiglione – ma anche una panchina corta. Hanno fatto forza sull’esperienza di Marletta, che ne sa una più del diavolo, è un ottimo coach per queste categorie! Ho tifato per loro in finale.» Gigi Russo è d’accordo: «Si vedeva che era un’ottima squadra, compatta, che difendeva bene, con giocatori di un certo livello che si sono impegnati, come Flavio Bianchini. Sono stati bravi a non disgregarsi pur avendo tanti giocatori di alto livello.»

Ma allora cosa ha sbagliato Potenza? Castiglione crede che «aveva un ottimo roster, ma non erano atleticamente forti come Ragusa, avevano un’età troppo alta che alla lunga li ha penalizzati.» E Ragusa invece? Secondo Russo, «Il Ragusa ha fatto il massimo che poteva.» Castiglione invece non si aspettava l’uscita di scena in semifinale: «Era la squadra più forte, una corazzata sugli esterni, D’Iapico è fortissimo e Terrana è stato il playmaker che mi ha colpito di più. Avevano una mostruosa batteria di lunghi intercambiabili fra loro e Recupido è un ottimo allenatore. Forse all’interno c’è stato qualche problema, non so.»

derby
DERBY. Il derby tra Adrano ed Acireale sta per iniziare… [Tredici].

In coda, invece, c’è stato qualche inghippo. È retrocesso direttamente il Basket Patti, che a febbraio era riuscito a lasciare l’ultimo posto al Basket Empedocle, ma proprio all’ultima giornata è stato superato per gli scontri diretti dagli agrigentini. Su questi ultimi si sono addensate le nubi di baskettopoli, ma i play-out sono iniziati regolarmente e si sono conclusi con la loro retrocessione, insieme al Basket Rosarno 2000. Gigi Russo è rimasto stupito: «Mi aspettavo che sarebbero scese direttamente il Messina o il Porto Empedocle.»

Il livello complessivo com’è stato? «Ho seguito la C1 negli anni precedenti – spiega Castiglione, che era all’esordio nella categoria – e penso che quest’anno abbia avuto un tono minore. Le squadre migliori erano livellate e mancavano le corazzate, le squadre ammazza campionato come Agrigento, Barcellona e Sarno. Rispetto alla C2, l’unica differenza è stata sul piano atletico, perché dovevamo essere molto più preparati.» Non è d’accordo Russo: «Il livello era ottimo proprio per la presenza di buone squadre come Potenza, Siracusa e Ragusa.»

Acireale e Adrano hanno affrontato il campionato da matricole. Nel 2008 sono state protagoniste di una finale play-off avvincente e che ha sovvertito tutte le aspettative; i bianconeri adraniti avevano stravinto la stagione regolare di Serie C2, mentre i granata acesi partivano addirittura dal terzo posto, però ebbero la forza di vincere sia in trasferta che in casa e di venir promossi direttamente. In seguito, i vicecampioni sono stati ripescati. Il presidente del Basket Acireale Paolo Panebianco ha riconfermato Peppe Foti e rinnovato largamente la squadra, mentre Rosario Menza dello Sporting Club Adrano ha sostituito Gianfranco Morelli con Gigi Bordieri. «Morelli ci ha guidati per due anni – specifica Castiglione – poi ha avuto qualche problema con la dirigenza e non è stato confermato. Ha lasciato a Bordieri un gruppo solido e coeso, che ha consentito a quest’ultimo di lavorare in maniera pulita, senza dare valori aggiunti e senza fare danni.»

Le prime cinque giornate sembrano tracciare un solco fra le due formazioni: solo vittorie per la squadra di Foti, solo sconfitte per quella di Bordieri. Ma alla sesta, ecco la svolta: Acireale-Adrano 69-70. «Il resto del campionato è dipeso dalla quella sconfitta – si rammarica Russo –. Loro hanno avuto la rivincita della finale dello scorso anno e poi sono andati benissimo. Noi invece abbiamo perso Paolo Grassitelli e me per un infortunio alla caviglia e poi abbiamo avuto un declino totale. C’eravamo un po’ cullati, pensavamo di potercela fare e soprattutto io credevo tantissimo nella vittoria sull’Adrano. La sconfitta ci ha buttati giù, ci ha fatto poggiare i piedi per terra.» Gli acesi hanno anche iniziato a perdere una partita dopo l’altra di appena un punto. «Contro Adrano giocavamo per la prima volta nel campo di casa e perdere di un punto ci ha scoraggiati e depressi e così nelle altre, a fine partita, non riuscivamo a dare il break finale, ci affliggevamo e non capivamo come reagire. Forse è stato solo un fattore psicologico che ci ha bloccati.»

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FESTA. La festa dell’Adrano dopo il derby di ritorno [Tredici].

Adrano invece ha iniziato a viaggiare come un treno. «Nelle prime cinque giornate, avevamo perso in casa contro Rosarno e Napoli, dopo solo contro la capolista Potenza – si inorgoglisce Castiglione –. In casa abbiamo sfoderato ottime prestazioni contro Ragusa e Siracusa e abbiamo costruito la base per l’ottima stagione che tutti hanno visto. La squadra era fatta per salvarsi, ma siamo arrivati sesti e ci siamo qualificati ai play-off.»

Acireale, a metà campionato, dopo la vittoria sul Potenza, ha uno scatto d’orgoglio. «Proprio contro Potenza e Gela – spiega Gigi Russo – noi abbiamo dimostrato che meritavamo i play-off. Abbiamo superato un momento di crisi nella società e di sbandamento nel gruppo, siamo riusciti a riprenderci tranquillamente, ricompattando il gruppo. L’importante è che ci siamo salvati attraverso i play-out. Forse la nostra gioventù e la poca esperienza hanno contato nel risultato finale…» Alla fine, i play-out contro la Dennerlein Pontano Napoli vengono vinti agevolmente e Acireale si guadagna un altro anno in quinta serie.

Durante il primo turno dei play-off, però, ad Adrano scoppia un caso. Nella lista N dei bianconeri manca il capitano. «Il giorno prima della gara-1 sono stato messo fuori rosa. Sono capitano da una vita, da vent’anni gioco con questa squadra. Due anni fa è cambiata la dirigenza, un grosso sponsor si è avvicinato alla società, e secondo me l’attuale presidente non capisce nulla di pallacanestro, non ha fatto mai sport e si vede perché gli manca l’educazione sportiva, la capacità di gestire un gruppo ben saldo, ha una sua teoria di gestione secondo me fallimentare.» Ma cos’è successo? «Da capitano, ho trasmesso alla società le sensazioni dello spogliatoio. Ho detto che non meritavano una squadra che arrivasse ai play-off, che sono stati molto disorganizzati anche nella preparazione delle trasferte e in ritardo su molte cose, hanno gestito il gruppo in maniera disomogenea. La dirigenza non ha gradito e ho pagato per tutti perché ho parlato in pubblico, mentre chi ne parla solo nello spogliatoio è stato premiato.» Ai play-off, comunque, la sua squadra viene eliminata dai campioni del Siracusa, che comunque perdono gara-2 in trasferta.

palla a due
PALLA A DUE. Inizia Acireale-Empedocle [Basket Catanese].

Vediamo un po’ come sono andati i giocatori. Il roster acese contava su sei “stranieri” e tre locali, più vari giovani del vivaio. «Tra di noi ci siamo trovati benissimo – puntualizza il capitano –. La mia annata è stata così così però alla fine mi sono ripreso dagli infortuni (prima alla caviglia e poi la pubalgia), mentre Nicolò Ravazzani, Claudio Casiraghi e Gabriele Campi sono stati bravissimi; alla fine anche Paolo Grassitelli e Mauro Cabass si sono ripresi. A fascia durante la stagione tutti abbiamo dato un contributo. Tra i più giovani, Scudero, Signorelli e Volcan hanno dato un grande aiuto negli allenamenti e hanno sfruttato al meglio i due minuti a partita che giocavano.» Le statistiche della Lega incoronano proprio i varesini Ravazzani e Campi come i migliori marcatori, mentre a rimbalzo Ravazzani e Russo non hanno avuto eguali.

Grasso, Schisano e Tredici hanno invece i numeri migliori dell’Adrano, il cui roster poggiava sui protagonisti della Serie C2, più due “stranieri”. Castiglione, malgrado l’epilogo, è molto legato ai suoi ex compagni. «Parlo bene di tutti loro perché eravamo capaci di ottenere questo risultato, è andata benissimo perché nello spogliatoio quelli più esperti insieme a me gestivano il gruppo. I nuovi acquisti sono degli ottimi giocatori: Armando Tredici avrà un grande futuro, è un’ottima guardia-ala piccola con un fisico da categoria superiore, ha una mano molto educata, ma deve crescere nella lettura del gioco. Lui e Belli hanno cambiato modo di giocare dopo le cinque sconfitte, si sono espressi ad ottimi livelli e hanno contribuito insieme agli altri di arrivare a quest’ottimo risultato. I lunghi, Grasso, Schisano e Duscio, erano una certezza avendo giocato in categorie superiori, il loro contributo è stato costante e sono stati l’arma in più della squadra. Noi altri eravamo “nuovi” a questo campionato nazionale e abbiamo dimostrato di valere, di poterci stare. Gabriele Vitale, che ho portato io ad Adrano, ha dimostrato in questi due anni che può giocare anche in serie superiori: ha un altro passo, un’inventiva e una fantasia che è un piacere vederlo giocare. È un ottimo ragazzo e avrà un futuro roseo.»

Che ambiente si è costruito attorno alla squadra? Sull’Etna la questione è sempre la stessa: «Dal punto di vista societario, non è andato gran che, m’aspettavo molto di più, non sono stati all’altezza. Loro si difendono dicendo che sono dirigenti dilettanti, ma per un campionato del genere bisogna essere dirigenti tempo pieno e con piena disponibilità verso i giocatori. Sotto gli altri punti di vista il pubblico è stato molto caloroso, il movimento è in crescita ad Adrano.» Sulla Timpa, invece, non c’è nulla da dire sull’organizzazione societaria, mentre «L’ambiente è fantastico, i ragazzi ci seguivano costantemente, anche se la tifoseria si è andata perdendo perché senza risultati è normale un po’ di delusione.»

In parallelo, parliamo anche dei vivai, il futuro delle squadre. Nessuno dei due pare molto convinto, ma per motivazioni diverse. Vincenzo Castiglione punta il dito contro le strutture: «A livello di settore giovanile abbiamo l’handicap della tensostruttura, dove si allenano la pallavolo e gli sport minori e quindi dobbiamo dividere la palestra con grossi problemi per gli orari. La qualità è importante, ma anche la quantità e la prima squadra non può allenarsi solo due volte per dare spazio ai più giovani. Manca anche una struttura dirigenziale per organizzare il settore giovanile. Diversi allenatori sono passati da Adrano, ma non sono stati sempre preparati. Oggi ci stiamo accontentando di Fabio Schisano, che è un ottimo giocatore ma come allenatore ha tutto da dimostrare. Per un vero sviluppo tecnico dei giovani bisogna prendere qualcuno con un’esperienza con settori giovanili molto più organizzati.» Luigi Russo invece crede che «I ragazzi più bravi si sono inseriti bene in prima squadra, mentre il gruppo giovanile diretto da Peppe Foti ha avuto buoni risultati. Secondo me, comunque, il settore giovanile potrebbe essere curato meglio.»

La Federazione ha in cantiere una  riforma dei campionati e quindi è difficile sapere che succederà finché non si avranno certezze su come si svolgeranno. «Noi speriamo bene – conclude Russo –, vediamo se rimarrò ad Acireale. La composizione della squadra dipende dalla riforma dei campionati: se sarà un torneo normale speriamo che la squadra sia fatta per salire, ma se non ci saranno retrocessioni sarà una squadra per mantenere la categoria.» Intanto, come ha dichiarato Marco Distefano, inizierà una collaborazione fattiva con la Pallacanestro Catania.

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LIBERO. Gigi Russo realizza un libero durante Acireale-Empedocle [Basket Catanese].

Ad Adrano, il futuro è un punto interrogativo, ma non certo per la riforma. «L’anno prossimo hanno intenzione di confermare tutto il gruppo – riprende Castiglione –, dall’allenatore Bordieri ai giocatori, ma perderanno molte pedine forti perché sono tutti scontenti come me. Saranno senza di me, che ero la bandiera, e gli altri faranno due calcoli e troveranno altre squadre che offriranno di meglio. Visto l’ottimo campionato nessuno avrà difficoltà a trovare una nuova società.» Quindi Castiglione ha chiuso con lo Sporting Club? «C’è un’incompatibilità con la dirigenza, loro non sanno cos’è lo sport, probabilmente perché non hanno mai fatto parte di una squadra, di un gruppo, non sanno com’è fatto uno spogliatoio. Sono ottime persone, integre ed oneste, nessuno lo mette in dubbio, ma dal punto di vista sportivo mancano di molte cose. Con loro sicuramente non ci starò. Penso che il basket adranita avrà vita molto breve nelle loro mani. Non voglio comunque stare fermo: cercherò di creare qualcosa di alternativo, nel mio paese, dove ho contribuito tanto a fare basket. Oppure chiuderò l’attività agonistica da qualche altra parte, anche se sarà difficile perché sono condizionato dagli orari di lavoro ed è difficile conciliare con l’impegno sportivo.»

Roberto Quartarone

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