Basket, C2/m: Vittorplastic-Gravina 62-63

Lo S.C. Gravina corsaro a Vittoria (62 – 63).

Vittorplastic-Gravina 62-63
Palestra di Vittoria, 11 ottobre, 18:00

Vittorplastic Vittoria: Durkaj, Calvo 7, Dorata, Distefano 4, Molè, Damasco 12, Cafiso 7, Motta, Melilli 23, Simola 9, Savasta, Lombardo. All.Curella Salvatore
Sport Club Gravina: Cavazza 11; Di Bella 4; Gullotti C. 3; Gullotti G.; Gulinello 13; Torrisi; Barbera 13; Marino F. 8; Minardi M. ; Ganci 11; Indiogine n.e.; La Mantia n.e. All.: Angirello.
Arbitri: Di Benedetto e Anzaldi di Piazza Armerina.
Parziali:6/14; 15/13; 22/17; 19/19.

Comincia sotto una buona stella l’avventura in C/2 di coach Angirello al suo debutto ufficiale con lo S.C.Gravina.

Dopo essere stati in vantaggio per 35 minuti, i ragazzi del Presidente De Fino hanno dovuto subire la rimonta della squadra di casa e solo in extremis, quando mancavano 8 secondi dalla fine del 4° periodo, sono riusciti a vincere una partita che ormai sembrava archiviata in favore dei locali.

Cominciamo dal finale: a 8 secondi dalla fine, sul punteggio di 62 a 60 per la formazione di casa, palla in mano ai giocatori di Curella che, pressati, la perdono in favore di Cavazza il quale, memore dello scherzo fatto l’anno scorso ai Vittoriesi, penetra e tenta di realizzare i 2 punti del pareggio. Il mancato canestro fa la fortuna del Gravina in quanto, appostato sotto le plance c’è Ganci che, nonostante i due soliti angeli custodi (uno attaccato al pantaloncino e l’altro alla maglietta) che non l’hanno mai “abbandonato” per tutta la partita, cattura il rimbalzo e segna i due punti del pareggio procurandosi anche il fallo che gli assegna il tiro libero che vale quanto un match point. Il pivot di Città del Capo non si scompone più di tanto e realizza il canestro del sorpasso e della probabile vittoria.

A 3 sec. dalla fine coach Curella organizza la rimessa da metà campo ma la partita finisce con Marino che intercetta il pallone degli avversari e, facendolo carambolare su Melilli, conquista il possesso palla quando ormai il cronometro segna 1 secondo dalla fine.

Finisce con i festeggiamenti degli ospiti e con il giusto rammarico dei padroni di casa.

L’incontro è stato molto equilibrato. Lo Sport Club Gravina ha giocato meglio i primi due quarti, difendendo bene (con un Marino che fa suoi quasi tutti i rimbalzi difensivi) e affidandosi a delle ripartenze veloci con Barbera in evidenza sia come finalizzatore che nelle vesti di intercettatore di palloni (13 punti e 7 palle recuperate)

I problemi per lo S.C. Gravina sono arrivati al terzo quarto quando è calata l’intensità difensiva e in attacco ha avuto il sopravvento la “sindrome da playground” (con il festival del tiro al piccione alternato a quello dell’uno contro tutti), mentre la squadra del Vittoria decideva di affidare a Melilli l’80% delle azioni d’attacco riuscendo dapprima a ridurre il distacco e poi a portarsi in vantaggio.

Il risultato positivo aiuterà i ragazzi dello Sport Club Gravina a lavorare sodo per evitare che nel corso delle partite riaffiorino quei difetti che negli ultimi anni hanno impedito a questa squadra di avere una propria identità a prescindere dall’avversario e/o dai giocatori schierati in campo.

Da segnalare l’esordio dei nuovi Di Bella che, entrato al terzo quarto, ha dimostrato di non essere arrugginito – nonostante l’assenza di un anno dai campi di gioco – riuscendo a capitalizzare al meglio i minuti concessigli da coach Angirello, mentre è apparso ancora imballato dalla preparazione fisica la guardia Torrisi che avrà modo di rifarsi in occasione dell’esordio in casa al “Pala Arcidiacono” contro l’Aretusa Basket domenica 19 Ottobre.

Una segnalazione speciale meritano la guardia Melilli, che ha dimostrato di essere di un’altra categoria (complimenti) e l’arbitro Di Benedetto D., autore di una buona conduzione di gara insieme al collega Anzaldi ma, soprattutto, da applaudire per avere fischiato a 3 sec. dalla fine il fallo su Ganci. Se è vero che il fallo era evidente (come dimostrato dalla mancata contestazione degli avversari) è anche vero che a 3 sec dalla fine, fuori casa e con la possibilità che il tiro libero potesse essere decisivo, non sono tanti gli arbitri che avrebbero dimostrato la stessa personalità. Complimenti.

Livio Lo Nigro
Addetto Stampa Sport Club Gravina

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